L’Arte di Fare Eco

L'Arte di Fare Eco

“Bisogna dare voce alle popolazioni nomadi, agli animali, alla natura
e a tutte le future generazioni affinchè si possa avere una giustizia climatica, altrimenti la natura si vendicherà”

Britta Marakatt-Labba

L’ARTE DI FARE ECO è un progetto che affronta i temi del cambiamento climatico e delle disuguaglianze sociali ad esso connesse attraverso l’arte e l’espressione creativa. Realizzato da Ecofficine e Luminanda, è un invito rivolto alle nuove generazioni a interpretare la parola ECO come spazio di significati creativi e nuove possibilità generative per i propri futuri. Si svolge con circa 50 studenti e studentesse di due classi terze del Liceo Teresa Ciceri di Como, attraverso un percorso curriculare che alterna didattica creativa a momenti laboratoriali e incontri con artistƏ, attivistƏ e realtà professioniste del settore. Approfondisce in particolare due obiettivi dello sviluppo sostenibile proposti dall’agenda 2030, nel loro rapporto con la crisi climatica: la parità di genere e le città sostenibili.

Estendendosi su due anni, il progetto si articola su più fasi orientate a fornire ai partecipanti strumenti e linguaggi necessari ad affrontare le sfide dell’emergenza climatica attraverso prospettive originali. Partendo da un percorso di scoperta del cambiamento climatico, della crisi ambientale, della sostenibilità e della disuguaglianza di genere, le classi potranno sperimentare vari linguaggi artistici e indagare alcune correnti e inclinazioni del mondo artistico contemporaneo per costruire un bagaglio di strumenti creativi personali utili ad affrontare e comunicare questi temi. Nel corso del secondo anno di progetto, gli studenti e le studentesse coinvolte collaboreranno per ideare e realizzare un’opera partecipata collettiva sui temi del cambiamento climatico che verrà presentata alla cittadinanza e che inizierà un viaggio che possa produrre ECO anche al di fuori del territorio cittadino.

PERCHÈ CLIMA E DIFFERENZE DI GENERE SONO CONNESSI?
Negli ultimi anni sono stati pubblicati numerosi studi che confermano che la questione climatica è anche una questione di genere. Le donne sono maggiormente vulnerabili rispetto alla categoria maschile agli effetti delle catastrofi naturali e del cambiamento climatico, in conseguenza alle disparità relative alla divisione del lavoro, all’accesso alle risorse, ai poteri decisionali, alla povertà. Pensare una lotta contro il cambiamento climatico che si intersechi con le istanze femministe e valorizzare lo sguardo femminile all’interno di un’agenda politica ambientale significherebbe infatti avvicinarsi a un modello di sostenibilità più diffusa e inclusiva, perché in grado di estendere i processi a (s)oggetti marginalizzati.

RIPENSARE LE CITTÀ NELL’ERA DELL’EMERGENZA CLIMATICA
Le città hanno un ruolo centrale nelle sfide ambientali: secondo i dati delle Nazioni Unite, più della metà della popolazione mondiale vive nei centri urbani, dove si concentra circa l’80 per cento delle attività economiche globali; le città occupano solamente approssimativamente il tre per cento della superficie terrestre, ma consumano tre quarti delle risorse globali e sono responsabili del 70 per cento delle emissioni di gas. Non solo: la città, la polis, è anche lo spazio dove si esercita la partecipazione dei cittadini attraverso processi decisionali che influenzano la vita quotidiana di ciascuno.

Il percorso
La formazione laboratoriale sui temi scelti e sui linguaggi creativi si compone di tre fasi, combinando modalità di apprendimento tradizionali con strumenti di didattica creativa e partecipata volte a far emergere pratiche espressive artistico-creative che incoraggino l’auto-espressione e una narrazione individuale e collettiva.

Il titolo
Nasce dall’esplorazione dei diversi significati e suggestioni racchiusi nella parola eco.
Eco come la riflessione del suono contro un ostacolo, che torna a essere udito nel punto in cui è stato emesso, separato dal suono originario e tanto più nitido quanto più l’ostacolo è distante. Un richiamo simbolico a come le nostre azioni e parole possano riverberarsi nel tempo e nello spazio.
Eco come pubblicità, risonanza, strascico di commenti: una comunicazione che crea attenzione e consenso, capace di amplificare messaggi importanti e farli risuonare nella collettività.
Eco come abbreviazione di Ecologia, disciplina che studia le interazioni tra gli organismi e l’ambiente circostante, invitandoci a riflettere su temi fondamentali come la sostenibilità e il rispetto per la natura.

IL PERCORSO IN DETTAGLIO

FASE 1: PERCORSO DIDATTICO SUI CONTENUTI AMBIENTALI, coordinata da Ecofficine

Nella fase didattica iniziale, le due classi partecipano a un percorso di approfondimento delle tematiche ambientali, accompagnate da Ecofficine, con il supporto creativo di Luminanda, con l’incursione di  realtà locali impegnate nella sostenibilità ambientale e nella lotta al cambiamento climatico. Al centro dell’esperienza il coinvolgimento attivo degli studenti, trasformati in protagonisti del processo di apprendimento attraverso attività pratiche e collaborative. Le operatrici si muovono come una regia, fornendo linee guida e supporto, ma lasciando agli studenti la possibilità di esplorare, sperimentare e scoprire autonomamente i temi legati alla crisi climatica e alla sostenibilità. Questa metodologia favorisce un apprendimento attivo e consapevole, promuovendo la riflessione critica e l’acquisizione di competenze attraverso l’esperienza diretta.

FASE 2: APPROFONDIMENTO DI PERCORSI, PRATICHE E VISIONI NELL’ARTE, coordinata da Luminanda

La seconda fase è invece dedicata a momenti di confronto aperto e attività creative pensate per rielaborare i temi affrontati nella parte del progetto, utilizzando diversi linguaggi artistici come il collage, il disegno, la poster art e l’arte partecipata. In un clima accogliente e informale, gli studenti vengono invitati a discutere sul significato dell’arte, sul suo ruolo nella società e su come essa possa portare benefici concreti sia alle comunità che all’ambiente. Attraverso esempi di artivismo (arte impegnata socialmente e ambientalmente) e di artisti e associazioni culturali locali che lavorano per il bene collettivo e per la tutela dell’ambiente, si vogliono offrire agli studenti e alle studentesse spunti concreti di ispirazione. A conclusione di questa parte del progetto, la visita al PAV – Parco Arte Vivente di Torino, un centro d’arte contemporanea sperimentale, sarà un’occasione per gli studenti di partecipare a un laboratorio pratico dedicato all’osservazione dei cambiamenti del paesaggio urbano e all’immaginazione di nuovi modi di vivere gli spazi, nel rispetto della biodiversità.

FASE 3: SPERIMENTAZIONE LINGUAGGI ARTISTICO/CREATIVI coordinata da Luminanda

Il progetto conclude la sua prima annualità con un percorso di incontri laboratoriali tematici dedicati alla sperimentazione partecipata di tecniche artistiche e linguaggi creativi, dal collage alla fotografia fino alla performance. Ogni incontro offre al gruppo classe l’opportunità di esplorare tecniche espressive diverse, guidati da artistƏ e professionistƏ del territorio che accompagnano le classi in un percorso che unisce la scoperta dell’arte, dell’ambiente circostante e della loro comunità di riferimento. Le attività sono finalizzate a un passaggio di testimone: saranno gli studenti e le studentesse, alla fine dell’anno scolastico, a co-progettare un’idea di opera o intervento creativo in un contesto territoriale di loro scelta, da realizzare collettivamente attraverso i linguaggi e le tecniche artistiche scelte in base ai propri interessi e a obiettivi comuni. La realizzazione dell’opera, accompagnata da un percorso di crescita personale di conoscenza e creatività, sarà il fulcro della seconda annualità di progetto.

FASE 4: MARATONA CREATIVA

Questa iniziativa rappresenta il momento culminante del percorso di co-progettazione che mette al centro i ragazzi e le ragazze. L’obiettivo è scegliere, in modo partecipato, uno dei temi dell’Agenda 2030 e un linguaggio creativo che diventino il cuore di un’opera condivisa da realizzare nella seconda annualità del progetto. Per coinvolgere le classi e stimolare il loro entusiasmo, il progetto propone una maratona creativa, che prende spunto dal format degli hackathon, adattandolo all’ambiente scolastico. In una giornata intensa e collaborativa, le classi si divideranno in squadre per affrontare sfide creative, dare forma a idee innovative e proporre soluzioni originali. A rendere l’esperienza ancora più significativa sarà il coinvolgimento di tutor: giovani esponenti di realtà territoriali (associazioni o gruppi informali) che, grazie alla vicinanza generazionale e al racconto delle loro esperienze, offriranno supporto, ispirazione e buone pratiche. Questo approccio aiuta a stimolare l’intelligenza collettiva, a rafforzare lo spirito di collaborazione e promuovere una sana competizione amichevole. Alla fine della giornata, i partecipanti e le partecipanti valuteranno insieme i progetti emersi. L’idea vincente sarà il frutto di una sintesi collettiva: non solo un risultato finale, ma un punto di partenza per il lavoro del secondo anno.

MODALITÀ DI REALIZZAZIONE

Il progetto si fonda su un approccio dinamico e coinvolgente, articolato come segue:

DIDATTICA CREATIVA E SPAZI RICONFIGURATI

Il tradizionale approccio all’apprendimento si fonde con metodologie di didattica situata, creativa e partecipata. Gli studenti e le studentesse diventano protagonisti di un’esperienza che va oltre le mura scolastiche: spazi riorganizzati in aula favoriscono la collaborazione, mentre alcune attività si svolgono in contesti esterni significativi per il progetto, anche all’aperto, rompendo la routine quotidiana.

ARTE COME STRUMENTO DI NARRAZIONE E TRASFORMAZIONE

Le pratiche artistico-creative diventano il fulcro del progetto. Attraverso tecniche espressive, gli studenti e le studentesse possono dare forma e voce alle proprie emozioni, aspettative e idee. L’arte, sia a livello individuale che collettivo, diventa un linguaggio potente per visualizzare e comunicare messaggi, stimolando un dialogo con il gruppo e con la cittadinanza.

DALLA DIMENSIONE INDIVIDUALE A QUELLA COLLETTIVA

Ogni attività è pensata per incentivare la partecipazione e il dialogo. Attraverso l’arte partecipata e momenti di didattica ludica, il progetto promuove un passaggio simbolico da EGO a ECO Questa transizione collettiva non è solo un’esperienza artistica, ma anche una metafora potente per affrontare sfide globali come l’emergenza climatica, con uno spirito di comunità e responsabilità condivisa.

COSTRUIRE UNA COMUNITÀ DI PRATICHE

Il progetto si propone come un terreno fertile per la creazione di una rete collaborativa tra partner, insegnanti, realtà giovanili locali e tutta la comunità educante. Attraverso il confronto regolare e lo scambio di metodologie, esperienze e pratiche innovative, si punta a creare una “comunità di pratiche” sostenibile e generativa. Questo network, che sarà curato attraverso la proposta di workshop di formazione condivisa, garantirà che i risultati del progetto possano evolvere e prosperare anche oltre la sua conclusione.

Questa combinazione di didattica creativa, arte come linguaggio universale e costruzione di una rete collaborativa trasforma il progetto in un laboratorio vivo, capace di ispirare e coinvolgere tutti i partecipanti, lasciando un’eredità educativa e culturale duratura.

L’ARTE DI FARE ECO è un progetto di Ecofficine e Luminanda APS, realizzato con il contributo di Fondazione Cariplo sul bando “Clima Creativo”.